Di seguito riportiamo fedelmente la lettera redatta dal Presidente degli Imprenditori Ippici Italiani Enrico Tuci pubblicata in data 9 settembre sul loro sito internet:

“ Un Vecchio Campione Italiano

Un mucchio di anni fa, c’era un driver del trotto che faceva sognare.
Vinceva corse importanti in giro per il mondo e, negli ippodromi, la gente lo adorava come un idolo.
Anche suo padre era stato un Campione, di quelli, come pochi altri, che riuscivano ad impostare un cavallo da corsa e farlo volare, facendolo così diventare immortale.
Allora l’ippica navigava nell’oro e nessuno avrebbe mai pensato che un giorno, quell’uomo così vincente, così pieno di vita, così simpatico, avrebbe, come tutti, meritato la giusta ricompensa per trascorrere serenamente gli ultimi anni della propria vita.
Ma, soprattutto, nessuno avrebbe creduto che quel sistema, dove scorrevano fiumi di soldi, non sarebbe stato capace di pensare anche ad una dignitosa pensione per i propri vecchi leoni.

Adesso tutti gli ippici, in gravissima difficoltà economica, stanno giustamente pensando al presente per provare a sopravvivere ma stanno colpevolmente dimenticando quanto sia importante tracciare il proprio futuro e, comunque, non dimenticare, mai, il proprio passato.
Anche perchè il passato può insegnarci molto ed è fatto di persone che esistono e che abbiamo, grazie a Dio, ancora al nostro fianco.

Poche settimane fa, durante le audizioni in Commissione Agricoltura al Senato ed alla Camera ho potuto ascoltare due interventi molto forti ed incisivi di Gianni Mauri, responsabile della Cassa Assistenza Ippica, che esortavano lo Stato a rispettare i propri impegni e distribuire le risorse che spettano ai “pensionati” del settore ippico.
Non sono in grado di entrare nel merito di leggi e decreti, ma sono certo che esistono 267 Ippici as­si­sti­ti dal­la Cas­sa (tra cui 1 ul­tra cen­te­na­ria, 16 ul­tra no­van­ten­ni, 103 ul­tra ot­tan­ten­ni, 2 di­ver­sa­men­te a­bi­li, 2 in­va­li­di al 100% e due al 67%,) che non ri­ce­vo­no 1 eu­ro dal di­cem­bre scor­so.
Tra questi c’è anche il nostro Vecchio Campione Italiano che, come tutti gli altri, merita la dignità che gli spetta.
Anche lui vittima della Burocrazia, di Ministeri incapaci di gestire qualsiasi cosa, di Carrozzoni capaci solo di badare alla propria sopravvivenza e distanti anni luce dal Cittadino, dal Lavoro e dalle Aziende.

Qualcuno intervenga prima che sia troppo tardi, questo Stato pasticcione ci ha derubati ed umiliati, non permettiamogli di trascurare anche i nostri genitori.

Enrico Tuci
Imprenditori Ippici Italiani
lunedì, 9 settembre 2013″